di Elisabetta Ottonello

Ho accompagnato un gruppo di  donne di età diverse a trovare  uno spazio di condivisione e un tempo da dedicarsi, per  conoscere e stimolare  la loro personale creatività grazie a un corso UNITRE Albisola “Crea e colora il tuo Mandala”.

Con  semplicità  il cerchio  ha permesso ad ognuna di manifestare e sperimentare la propria unicità, la propria voglia di creare, di mettersi in gioco, accogliendone  pensieri, sensazioni, umori e fragilità.

Dopo un percorso di laboratori di circa tre anni ho proposto al gruppo, che ha accettato subito con vero entusiasmo, il Progetto di creare ciascuna un Mandala da donare agli ospiti della Casa di Riposo di Albisola Superiore con l’intento di portare luce e gioia attraverso i colori e la forma armoniosa ordinata del Mandala.

Ognuna ha vissuto stati d’animo differenti nei diversi momenti della creazione: all’inizio si è affacciata la paura di non fare bene, la confusione e l’incertezza nel scegliere la forma e i colori, ma dopo aver tracciato sul foglio i primi cerchi tutto si è trasformato in desiderio, in gioia, in festa.

Mi fa piacere riportare alcune testimonianze delle partecipanti che rivelano il processo creativo che ognuna ha sperimentato attraverso questa nuova esperienza:

All’inizio del mio mandala vi era il desiderio di regalare qualcosa di luminoso, molto soddisfatta delle forme ho sentito un blocco durante la prima stesura dei colori, cioè al centro….forse anche un po’ di pesantezza…quando sono passata all’esterno ho sentito il bisogno di alleggerire, ma anche di liberare quel blocco e sono così arrivate le foglioline esterne al cerchio….alla fine guardandolo l’emozione è stata di grande liberazione.(Daniela F)

Il mio mandala è stato inaspettato, cioè si è formato da solo. Alla fine una bella sensazione, anche se non era quello che volevo fare, mi ha lasciato una dolcezza infinita, come il condividere il tempo impiegato con il gruppo.(Patrizia)

Immersa in un centro a mo’ di brodo primordiale, trovo una concentrazione e una pace unica: e poi che magia i colori che bagnati cambiano in un cerchio che sembra correre in un abbraccio!(Daniela)

In ogni petalo è racchiuso un pensiero che nasce dal nostro cuore, si espande, ci unisce e ci proietta nel vostro, nel nostro mondo.(Caterina)

Creare un mandala è sempre un viaggio intenso e sorprendente che ci porta verso la nostra luce interiore; regalando un nostro mandala portiamo un po’ della nostra luce nel cuore di chi lo riceve. Illuminarsi per illuminare. (Chrystel)

Riguardando il mandala che ho creato provo energia che parte dal centro, infatti il simbolo floreale è il quadrifoglio. L’idea vuole creare intorno petali di rosa alternate al blu della profondità di ognuno di noi per lasciare idealmente profumo e delicatezza capace di ruotare intorno all’anima .  L’Esperienza sugli incontri con altre compagne di viaggio molte sensazioni sicuramente diversificate une dalle altre ,sensazioni sentite positive nel silenzio e attenzione del rispetto e del profondo,altre difficoltose nella loro se mi permetto invadente confusione .Credo e concludo che il risultato sia comunque positivo . Costruire un Mandala insegna e rafforza molte sensazioni! Mi lascia sempre di più anche nello spirito! Grazie Betta!(Chiara) 

Mi si è aperto un modo meraviglioso per esprimermi. Lavorare tra donne per gli amici della Casa di Riposo è stato bellissimo.(Laura Eugenia)

 Il Mandala è l’immagine della nostra anima . Il disegno che man mano prende firma ci svela il nostro mondo interiore, a volte persino sconosciuto anche a noi stesse .(Silvia)

I Mandala ultimati sono stati consegnati agli ospiti suscitando nei loro occhi quello stupore e quella meraviglia che il Mandala, con immediatezza e sincerità, sa diffondere.

Le vie del Mandala sono infinite come infinita è la mia voglia di diffondere attraverso questo meraviglioso strumento sensazioni di armonia, di bellezza e di curiosità e far emergere e conoscere parti di sé dimenticate o sconosciute.

Ringrazio Annalisa per avermi permesso di portare questa testimonianza.

Elisabetta

Copertina: foto concesse da Elisabetta Ottonello