di Annalisa Ippolito

Nei mandala, specialmente nei mandala Chakrasamvara e Vajrayogini, nelle ruote di protezione di molti altri yidam adirati, nei cosiddetti ossari, o nelle celebri danze sacre dei monaci, appaiono spesso gli scheletri danzanti.
L’immagine rappresenta Citipati o Chitipati, un termine sanscrito ( चितिपति), che è tradotto con “Signore (pati) della pira funeraria (chiti)”.
Secondo la tradizione i Citipati sono una delle settantacinque forme di Mahakala e i loro scheletri sono associati alla protezione, ai ricordi visibili dell’impermanenza di tutto ciò che è mondano e quindi alla perfetta consapevolezza di chi ha varcato la soglia e conosce tutti i segreti della vita senza illusioni.
Oggi, la funzione di Citipati come protettori è particolarmente diffusa tra le scuole Sakya e Gelugpa.
L’immagine più diffusa ritrae due scheletri, un maschile e uno femminile, che danzano selvaggiamente con le membra intrecciate all’interno di un alone di fiamme che rappresenta il cambiamento, adornati di ricche sciarpe e gioielli, hanno gli occhi aperti e un sorriso aperto e sgangherato. L’insieme risulta molto suggestivo, macabro e gioioso insieme. Leggenda vuole che Chitipati siano due monaci che in un cimitero erano talmente assorti nella loro meditazione da non rendersi conto che un ladro stava per tagliare loro la testa. Da quel momento divennero nemici di ladri e criminali. Per questo motivo i delinquenti non si aggirano nei cimiteri e gli scheletri possono danzare e suonare i lunghi corni tibetani. Un rituale questo che rievoca il fenomeno di morte e rinascita reinterpretato ai giorni nostri dai monaci tibetani nella danza Cham del Tibet. Per l’occasione i monaci indossano appunto maschere e costumi riproducenti scheltri e demoni.

Fonti:

Robert Beer. Citipati – The Dancing Skeletons
Frederick Hyde-Chambers & Audrey Hyde-Chambers.Tibetan Folk Tales
J. H. Brennan. Occult Tibet: Secret Practices of Himalayan Magic

Copertina collage di Annalisa Ippolito : Chitipati-Shri Shmashana Adhipati , private collection, Smashana Adipati, Lords of the Charnel Ground, Rubin Museum.