Di Annalisa Ippolito

Questo coloratissimo mandala dipinto a tempera e oro su tessuto, proveniente dal Tibet centrale e datato all’incirca al XIV secolo ha come protagonista Vairocana.
Il Mandala Vajradhatu (Diamond Realm) ha lo scopo di trasmettere il sambhogakaya (corpo della perfetta estasi) di Vairochana, che si dice sia caratterizzato da radiosità e vacuità (shunyata), uno stato direttamente percepibile solo dai bodhisattva avanzati di decimo livello. Nove divinità poste al centro di alcuni cerchi sono disposte in tre registri all’interno della corte principale del mandala (kutagara). Al centro c’è Vairochana, un paio di mani al petto tenute in un gesto di adorazione (anjali mudra), un altro paio rivolto verso l’alto, altro infine tenuto in grembo in un gesto meditativo (dhyana mudra). Altre mani tengono l’arco e la freccia, un rosario e una ruota gli emblemi di Vairocana. Intorno a Vairochana, posti ai punti cardinali ci sono quattro simboli delle “famiglie” (kula) associate ai quattro Dhyani Buddha (Tathagata): il fulmine rituale (vajra, Akshobhya), la gemma (ratna, Ratnasambhava), il loto (padma, Amitabha) e il vajra incrociato (visvavajra, Amoghasiddhi). Il resto del quadrato diventa il palazzo celeste ed è abitato da mille bodhisattva. L’intera costruzione si poggia sulla perfetta armonia che converge al centro regalando sia una ricchezza di particolari sia una via per meditare. Lungo il registro superiore si sono allineate diverse divinità buddiste e praticanti tantrici (Mahasiddha) patriarchi, mentre lungo la base sono presenti una fila di protettori e divinità del buon auspicio. Un particolare che richiama l’attenzione si trova in basso a sinistra dove un monaco siede davanti a un altare nell’atto di consacrare il mandala.

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