Da qualche anno la mia attenzione è rivolta a un Mandala particolare: il Rosone
Nasce nel Medioevo, con le cattedrali romaniche, l’esigenza di avere una luce che illumini il centro della navata, fino ad arrivare al fulcro della chiesa: l’altare.
All’inizio questa funzione è assolta da un semplice foro circolare chiuso da un elemento in vetro più o meno trasparente, fissato alla muratura mediante una struttura anch’essa circolare in ferro, divisa in quattro settori per formare una croce greca fortemente simbolica. In seguito esso verrà impreziosito da splendidi particolari scultorei posti a cornice ad alto rilievo, da suddivisioni interne realizzate mediante veri e propri merletti di pietra, e da delicatissimi mosaici di vetro colorato che creano straordinarie suggestioni fino a raggiungere il suo massimo splendore nelle architetture gotiche come a Chartres, a Notre Dame, a Saint Denis di Parigi, solo per citare gli esempi più noti.
E, a proposito di suggestioni, penso alla Cattedrale di San Sabino nella Bari vecchia dove, nel solstizio d’estate, il 21 giugno, alle 17.10, la luce entra dal rosone della facciata posta ad oriente e va a combaciare perfettamente con quello musivo pavimentale davanti all’altare attirando centinaia di fedeli e non, pronti a lasciarsi incantare.
Eppure anche il rosone più semplice può suscitare altrettante sorprese, ed emerge nella memoria un ricordo lontano nel tempo, sbiadito nei dettagli, ma che mi riporta la stessa fortissima emozione.
È primavera, il mese delle gite scolastiche, e proprio al ritorno di una di queste, il pullman si ferma per una breve sosta a Molfetta, i ragazzi scendono e mi accorgo di una chiesa antica fra le case. Incuriosita entro con alcuni che hanno scelto di seguirmi. Riconosco subito lo stile romanico che adoro, così spoglio, essenziale, dove maestranze abilissime e profonde conoscitrici della materia hanno saputo conservarne tutta l’energia originaria. Maestri d’opera sapienti hanno creato un equilibrio di volumi molto particolare, le pietre, gli spazi parlano e invitano al silenzio, alla riflessione, al contatto con il Divino.
È un sapere antico andato perduto e che la moderna tecnologia ha completamente dimenticato.
Mi lascio prendere dalla sensazione e , voltandomi verso l’altare semplicissimo, noto una scultura particolare: dal soffitto scende un Cristo, proprio sopra la mensa, senza la Croce. Lo guardo incuriosita e mi accorgo improvvisamente della luce proveniente da un piccolo rosone in alto della facciata che proietta la sua ombra sull’abside. L’ombra riporta il Crocifisso, ma via via che il sole tramonta, l’immagine sale, le braccia sembrano staccarsi dalla parete e allargarsi verso l’alto in un gesto di resurrezione.
Affascinata, in silenzio, lo indico ai ragazzi e, insieme, assistiamo a questo incredibile spettacolo.
Pochi minuti, il sole è tramontato, l’ombra svanisce, la Chiesa diventa più scura, rimane l’emozione fortissima. C’è tutta l’essenza del messaggio evangelico: liberazione, resurrezione e ascesa.
Per un attimo la razionalità prende il sopravvento: il fenomeno cui ho assistito è voluto o è casuale, è conosciuto o è un qualcosa di cui nessuno si è ancora accorto… Ma dura solo un istante che importanza ha? Conta solo questo momento per me straordinario…. un messaggio di rinascita dagli affanni e dai dolori del mondo….
Scoprirò in seguito che la Chiesa è l’antico Duomo di Molfetta, costruito fra il 1150 e la fine del 1200 e dedicato a Santa Maria Assunta (la presenza del rosone, nella maggior parte dei casi, indica la dedica dell’edificio sacro alla Madonna). Nel 1785, la cattedra verrà spostata con il nome, nella chiesa del collegio dei Gesuiti e l’antica Chiesa prenderà il nome di San Corrado, protettore di Molfetta.
Durante gli anni mi è capitato di ripensare a quell’emozione e anche adesso, in questo momento storico così strano e difficile il ricordo allenta le tensioni e porta un pensiero di speranza: la liberazione verrà…
Siamo a dicembre, fra poco è Natale e molti ricorderanno la nascita del Bambinello che ha portato un messaggio di Amore e Fratellanza….anche questa è una ri-nascita…
Riflessioni che partono tutte da una semplice finestra rotonda nella pietra dove mani esperte hanno saputo aprire nel posto giusto, un oblò, un occhio, un faro che, ai naviganti della vita, indica la strada per tornare a casa, a quella parte divina dentro di noi che sa connettersi al Divino Universale…..
Il Mandala è anche questo….