Di Mariella Franzitta

Parole: strane vibrazioni con un potere immenso che, unite al tono della voce, riescono a creare o distruggere, unire o allontanare, spiegare o confondere, chiarire o nascondere, fraintendere…
Ecco perché è così difficile definire cose ed emozioni. Se poi aggiungiamo le diverse percezioni che ogni-uno di noi ha, allora siamo veramente nei guai…..
Da cosa nasce tutto questo mio arrovellamento? Semplicemente dalla difficoltà che avevo nel dare una definizione di Mandala quando, all’inizio del mio percorso, qualcuno chiedeva di cosa mi stessi occupando.
Così mi dilungavo con entusiasmo producendo frasi su frasi, riportando esperienze indubbiamente reali ma che stordivano i malcapitati confondendoli sicuramente.
A parte il significato della parola che, come diceva Isidoro da Siviglia ( 560 – 636 D.C.) nelle sue Etymologiae:
Si comprende più rapidamente la natura di una cosa quando si conosce l’origine del suo nome
come si fa a spiegare in breve l’esperienza, le emozioni, le scoperte, le sensazioni che si provano quando coloriamo o disegnamo un Mandala?
Molteplici le definizioni già date, come, per esempio:
Giuseppe Tucci:
Il Mandala è di fatto un cosmogramma..è l’universo intero nel suo schema essenziale, nel suo processo di emanazione e di riassorbimento…
ma anche….. uno psicocosmogramma, lo schema della disintegrazione dall’uno al molto e della reintegrazione del molto all’uno, a quella coscienza assoluta, intera e luminosa, che lo yoga fa brillare in fondo al nostro essere
” 
Carl G. Jung:
Mappa di una realtà interiore che guida e favorisce lo sviluppo psicologico di chi desidera progredire nella consapevolezza spirituale…
Il mandala compare spontaneamente come archetipo compensatorio, portando ordine, mostrando la possibilità dell’ordine. Si potrebbe ben dire che è l’archetipo più importante
.” 
Joan Kellogg:
E’ uno spazio sacro, un luogo protetto, un centro in cui concentrare le nostre energie
Susanne Fincher: 
E’ un momento di guarigione,  scoperta di sé, crescita personale, con amore e attenzione.”   
José e Miriam Arguelles:
Congegno atto a rammentare la percezione diretta della realtà”                                                         
Ma io cercavo un’immagine essenziale, evocativa che raccontasse il mio significato di Mandala secondo la mia personale esperienza…
Poi, un giorno, leggendo “I segreti delle cattedrali ” di Antonella Roversi Monaco, una leggenda ha attirato particolarmente la mia attenzione . Poche frasi che riporto integralmente.
Il calzolaio Jacquot
“Fra le numerose leggende intorno all’effetto procurato dall’incontro con la cattedrale, si deve ricordare quella di un certo Jacquot, calzolaio, che si incammino’ per vedere di persona la meraviglia di cui tutti parlavano, Notre-Dame di Parigi. Raggiunta la città verso il tramonto, riuscì infine ad entrare nella cattedrale emozionato e attento. Dapprima, nella penombra, vide poco o nulla, poi incominciò ad osservare la luce colorata delle vetrate cercando di ravvisarne il disegno. All’improvviso dalle vetrate del transetto settentrionale gli venne incontro una figura di evangelista, lasciandolo sorpreso e terrorizzato. L’apparizione gli avrebbe detto: “ La luce e il colore che puoi vedere sono espressioni della tua stessa anima. Guarda dentro di te e potrai vedere ancora più colore e ancora più luce” Jacquot, in seguito a quella singolare esperienza, si sarebbe fatto eremita nella foresta di Brocellande, in Bretagna, che nei tempi antichi fu residenza del mago Merlino, ponendosi così in contatto con la tradizione mistica celtica.”
Ecco, finalmente avevo trovato quello che cercavo:
Guardare nella propria anima per scoprire la propria luce e i propri colori.
Ombre e luci che riflettono il nostro “Essere” nel “qui e ora”, la cui personale lettura simbolica, ci può aiutare a scegliere come proseguire il nostro cammino per diventare ciò che siamo realmente.

La lettura e la scelta sono sempre e solo nostre…..
Il Mandala è anche questo, ….. ma non solo…..