Tra la fine di ottobre e l’inzio di novembre un po’ in tutto il mondo si concentrano alcune festivita’ che celebrano i defunti e la luce.
Le celebrazioni che anticamente coinvolgevano le intere comunita’ oggi sono, in qualche caso, trasformate, ma per la maggior parte durante questi eventi si celebra la vita, o meglio la speranza nella vita, elogiando e recuperando il nostro legame con chi ci ha preceduto, i nostri defunti.
In Messico ancora oggi si celebra la festa dei Morti a cui origine si fa risalire alla tradizione Atzeca. Accendere lumini sulle tombe dei nostri cari il giorno dei morti, e’ un simbolo fin troppo evidente di augurare luce eterna, la luce del paradiso, della santita’ e del sommo bene. Simili sentimenti muovono le mani di donne indiane che nel periodo tra le ultime due settimane di ottobre e la prima di novembre per celebrare Diwali la “festa della luce” creano dei Rangoli, mandala di farina colorata con specifiche forme geometriche e antropomorfe e accendono “lumini” per fare festa e chiamare le benedizioni degli dei sulla loro casa e la loro famiglia.
Nella notte di Halloween la zucca di Jack O’ Lantern illumina il buio, come la leggenda narra, per indicare la via alle anime dannate che cercano riparo, ma anche per ingannare la morte e per proteggere le case dagli spiriti maligni secondo la tradizione celtica.
Gli oggetti rituali e le iconografie di queste feste richiamano alcune forme e simboli propri del mandala.
Le candele nel mandala non sono una immagine comune, a parte nei mandala a tema natalizio per i piu’ piccini. Spesso appaiono le fiamme di un fuoco o la unica fiamma di una candela. Eppure nel mandala tradizionale la cintura piu’ esterna che protegge e apre il cammino sulla via della meditazione e della conoscenza e’ chiamata “cintura del fuoco”.
La presenza del fuoco come elemento e’ importantissimo nel mandala anche se non direttamente nel disegno, ogni volta che usiamo il colore giallo evochiamo il sole, il calore e la fiamma. Alcuni significati alla base di questo simbolo possono coincidere con la ricerca della luce, della verita’ che illumina, e’ dunque alla base del simbolo della crescita nella sapienza.
La candela era uno strumento preziosissimo nell’antichita’, costituiva il mezzo per vedere al buio e dissipare le tenebre sia dal punto di vista reale e contingente, sia dal punto di vista emotivo e trascendente. La candela che consuma la cera e’ una forte allegoria della conoscenza che arde l’ignoranza, la brucia elevando l’uomo e il suo spirito.
Le candele sulle tombe dei nostri morti, sono il ricordo della vita spirituale che sale verso l’alto, non a caso la fiamma tende a salire, indicano la purezza dell’anima e celebrano la vita. Sono l’allegoria del desiderio di chiamare la luce, non abbandonare i nostri antenati nell’oblio e un modo per ringraziarli di averci lasciato il testimone della vita.
Il calderone o caldaio, e’ uno dei simboli piu’ popolari di queste festivita‘, specie di Halloween. Nel folklore popolare e’ il contenitore in cui vengono preparate pozioni magiche. Le pozioni sono l’allegoria della conoscenza illimitata, nutrimento inesauribile di rigenerazione e resurrezione. Contenitore di sostanze magiche e acqua, al suo interno si fanno bollire, secondo la tradizione cinese, sia le offerte sia gli iniziati per purificarli, o per punirli. Nella tradizione cristiana e’ diventato il Sacro Graal che contiene il sangue di Cristo, il calice innalzato durante la celebrazione della Messa per redimere i peccati dei fedeli e nella tradizione piu’ antica era considerato il ventre della Dea Madre da cui si tornava rigenerati e rinati. Molti rangoli hanno al centro un contenitore d’acqua con delle candele galleggianti per illuminare la via alla Dea Lakshmi affinche’ protegga la casa, i suoi abitanti e assicuri prosperita’ alla casa e coloro che la visitano.
Nel mandala un equivalente del calderone e’ il recipiente o vaso pieno d’acqua e di essenze preziose in cui si manifesta la divinita’. Anche nel mandala quindi il calderone o vaso mantiene il suo principale significato quello di contenitore del cuore del cambiamento e di protezione.
La luna elemento assai ricorrente in queste festivita’, collegata ai cicli biologici della natura e alla scansione del calendario, e’ la divinita’ del femmino per eccellenza, e’ il simbolo della notte. La luna controlla il divenire ciclico: le maree, la pioggia, la fertilita’. E’ simbolo dell’eterno ritorno di cio’ che cambia forma per poi riemergere purificato. Le cerimonie di iniziazione venivano anticamente celebrate nelle notti di luna, piena o nuova. E’ il simbolo dell’inverno, quando le giornate sono piu’ corte e il sole e’ meno caldo e luminoso.
La luna e’ celebrata in opposizione e legata a doppio filo con il sole. Le due entita’ si alternano e permettono la vita sulla terra. In questo senso e’ considerata passiva, secondo i cinesi e’ la energia yin, ricettiva nei confronti del sole. E’ l’aspetto in ombra e umido, l’aspetto misterioso e per questo pericoloso di tutto cio’ che e’ sconosciuto. E’ il simbolo della dualita’ e’ nello stesso tempo porta del Paradiso e Porta degli Inferi. ‘ Con questo aspetto e’ spesso raffigurata come elemento di opposizione. E’ legata alle divinita’ femminili presente con questi significati anche nel mandala. Solo gestendo gli aspetti positivi e negativi di noi stessi possiamo vivere nell’equilibrio.
Per gli antichi Maya era legata al Ragno e alla ragnatela.
Il ragno e’ un altro simbolo della notte di Halloween e della commemorazione dei morti. E’ da sempre una divinitia’ cui vengono attribuiti significati positivi e negativi. Legato al simbolismo lunare. Per la mitologia indiana e’ il simbolo dell’universo in costruzione, simboleggiato dalla tessitura come una realta’ sempre in divenire, fragile e bisognosa di attenzione. Per i nativi americani e’ la dea che diede agli uomini la scrittura e la parola, per gli Aztechi e’ simbolo della divinita’ degli inferi, mentre per gli antichi siberiani e’ l’anima uscita dal corpo. Nel Corano e’ citato come esempio di fragilita’ perche’chi vive lontano da Dio ha una casa fragile e tra le piu’ fragili c’è la ragnatela.
Il ragno e’ signore del destino, tesse le tracce della nostra esistenza e conosce il passato e il futuro… Nel Mandala individuale il ragno e la ragnatela rappresentano la vivacita’ e la capacita’ creativa insita in ciascuno di noi. Raffigura una forza intellettuale e grande intuizione, oltre alla capacita’ di affrontare la distruzione e integrare questo aspetto nel quotidiano.
In tutti i paesi le celebrazioni di queste feste sono associate a dei colori che straordinariamente si trovano nelle diverse feste.
Bianco: simbolo della luce, della luna e’ usato per celebrare la divinita’ e la trasparenza e la purezza dell’acqua e dei riti.
Nero: allegoria del buio e del mondo degli inferi e’ usato per indicare l’assenza di vita e di sapienza, il caos del passaggio.
Arancione: e’ il colore dell’autunno, del freddo, delle zucche, della calendula e indica la capacita’ di agire e di indirizzare la propria energia al conseguimento di una scopo.
Marrone: e’ il colore della terra nuda, celebrata nel momento in cui si appresta a riposare per il lungo inverno, indica un bisogno estremo di curare se stessi e il proprio corpo,.
Giallo (ocra): e’ il colore della curcuma il cui uso e’ medicamentoso oltre che rituale; e’ assai diffuso in Oriente, ma e’ anche il colore del Sole che si vuole salutare e ringraziare per le messi estive e si invita tornare in Primavera per garantire la sopravvivenza della natura. Indica l’illuminazione divina.
Verde: e’ il colore dei folletti e degli alberi sacri, delle piante come la menta e il coriandolo, e’ il colore della speranza che accompagna ogni rituale con cui si chiede alla Entita’ in cui crediamo di accompagnarci, proteggerci e difenderci. E’ il colore della nostra capacita’ di reagire e mettere dei confini alle richieste degli altri.

fonti
J. Cole, Ceremionies autur de saisons
J.Chevalier-A.Ghebrant, Dizionario dei Simboli,
S. Heinz, Simboli Celtici,

Testo orignale pubblicato 29 ott 2012 su www.mandalaweb.info
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