l mandala e’ uno strumento universalmente riconosciuto capace di portare aiuto nella ricerca di armonia e benessere psico-fisico.
In Francia per diciotto anni e’ stata fatta un’esperienza con l’uso dell’arteterapia per curare malati di Alzheimer.
I risultati di questa esperienza sono raccolti in un libro da Dominique Le Mouel “La personne âgée en art thérapie, de l’ expression au lien social”. Attraverso l’uso della musica terapia, dell’arte-terapia, della danza-terapia i pazienti hanno potuto riabilitare in qualche modo le loro facolta’ cognitive, con diminuzione di disturbi comportamentali e sintomi depressivi.
L’autrice descrive con puntualita’ il metodo, gli strumenti utilizzati e i lo svolgimento dei laboratori con una valutazione dei risultati e la lettura di alcuni casi studio.
Si rivaluta cosi’ l’immagine catastrofista e triste che si ha dei pazienti con demenza in favore di un incontro con persone ancora in qualche modo capaci di conservare con l’aiuto di alcuni veicoli le possibilita’ sensoriali, ludiche e un certo senso dell’umorismo.
Il testo non nasconde le difficolta’ incontrate, a volte finanche l’incapacita’ per qualcuno di prendere in mano un pennello o una certa ansieta’ o insicurezza, ma la forte componente simbolica e “archetipica” della forma del mandala ha contribuito a sdrammatizzare certe situazioni in maniera diretta e con risultati sorprendenti.
Uno dei motivi per cui e’ stato scelto il mandala come mezzo di espressione e’ legato al fatto che i malati di alzheimer soffrono di disorientamento spazio-temporale ed il mandala con la sua rotondita’ e’ una forma contente e rassicurante. Ognuno puo’ matenere il suo ritmo e procedere dall’interno all’esterno o dall’esterno all’interno senza che questo significhi un errore senza sentirsi inadeguato.
Inoltre, come accenna la dott.ssa Michèle Rodé nel suo articolo sulla rivista “Art-thérapie”- “Mandala ouverture ou enfermement” (Mandala apertura o chiusura), il mandala “ha un valore doppio di regressione all’archetipo della madre e progressivo in rapporto all’archetipo della trascendenza” esprimendo una funzione multipla di riequilibrio o d’autoguarigione.
Il mandala dunque risponde con le sue forme e con i suoi colori al l’obiettio di risvegliare l’interesse e una certa mobilita’ nei pazienti. Questo grazie alle sue qualita’ e funzioni riassunte dalla dottoressa M. Rodé in questo elenco:
- una funzione di mantenimento attivo della psiche, mediante l’identificazione con il mandala soggetto
- una funzione di custodia dell’apparato psichico nella lotta contro la perdita di attenzione e contro l’ipereccitazione.
- una funzione protettiva contro i fenomeni di disturbo esterno o interno.
- una funzione di individuazione
- una funzione di aiuto alla realizzazione di indipendenza
- una funzione di sostegno della libido, il mantenimento del livello di eccitazione della postura e del corpo
- una funzione di sostegno allo stato di allerta, emotivamente e mentalmente
- una funzione di proiezione
- una funzione di dissoluzione della psiche nel vuoto”
La lettura dell’esperienza dei laboratori ha evidenziato il risveglio di un certo senso di dignita’ in pazienti che quotidianamente nelle loro attivita’ subiscono un regresso allo stato infantile necessitando di accompagno sia per i servizi igienici che per il cibo. E grazie anche al fatto che in questo laboraqtorio ognuno e’ stato valorizzato e incoraggiato ad esprimersi nel rispetto della propria individualita’ha generato un nuovo stato di presenza. Una sorpresa positiva anche per i familiari che hanno potuto constatare come una malattia degenerativa e devastante potesse essere supportata e vissuta mediante forme e simboli antichi.
Le fonti per l’elaborazione del testo:
http://groups.google.com/group/art-et-therapie/web/le-mandala-et-la-personne-ge-atteinte-de-la-maladie-d-alzheimer?pli=1http://www.cram-nordpicardie.fr/Medias/LaCram/publications/amreseau31.pdf http://www.michele-rode.ch/publications-mandala.fr.html
Testo originale pubblicato su www.mandalaweb.info il 14 settembre 2009 http://www.mandalaweb.info/approfondimenti/news/mandala-e-alzheimer—14-settembre-2009-