Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.
Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto.
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì,
perché respiro e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti, essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te, con la tua bocca,
essere felice.
Pablo Neruda, Ode al giorno felice

“Il mio desiderio è che tu sia libero, che tu sia felice. Se sei felice, anche io trarro’ beneficio dalla tua felicita’”
Thich Nath Hanh

Il mandala del lunedi’ offre un pensiero sulla felicita’.
Che cos’e’ poi la felicita’? Tutti vogliamo essere felici ma quanto ci impegniamo per realizzare questo desiderio?
Felicita’ e’ un concetto molto antico, pagano, irrazionale, infantile, ci hanno sempre detto irraggiungibile e molto difficile da mantenere, prezioso, inesplicabile. Assolutamente soggettivo aggiungo io. Cio’ che mi rende felice puo’ far sorridere qualcun altro.
Tuttavia la felicita’ esiste. Lo sanno i bambini, che guardano con occhi puri al mondo, che sorridono quando ricevono un regalo, che ti abbracciano spontanei perche’ lo sentono e non perche’ sono obbligati. Lo sanno gli adulti quando vedono realizzarsi un sogno, un amore, un progetto, un lavoro.
La felicita’ e’ semplice, le sue compagne un po’ meno. Perche’ si accompagna alla concretezza, alla responsabilita’ verso se stessi e gli altri, all’amore e all’energia positiva di gesti e parole. Si accompagna all’altruismo, alla fecondita’ di idee e alla generosita’ verso se stessi e il prossimo. Se sappiamo guardare con occhi innocenti ai nostri desideri, con occhi puri da ira, affanni e paure allora siamo nella felicita’.
La consapevolezza di avere delle risorse, impiegarle, realizzare quei piccoli, grandi traguardi quotidiani dovrebbero essere fonte di gioia e non di annoiato senso del dovere…Apriamo il cuore e li’ troviamo la felicita’.

testo originale pubblicato 31 ago 2015 su www.mandalaweb.info
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