Charleston e’ l’antica capitale del Sud degli Stati Uniti. Le sue architetture tipiche raccontano i fasti del suo passato e le case coloniali restaurate ed abitate raccontano e mostrano, a chi sappia intendere, il meglio di una storia che nell’immaginario collettivo spesso e’ legata a romanzi come “Via col vento” di Margareth Mitchell.
Affacciata sull’Atlantico, Charleston era il porto di riferimento per i traffici e gli scambi economici tra l’Europa, Inghilterra in particolare, e le colonie produttrici di cotone, canna da zucchero e tabacco. E’ una citta’ affascinante, un po’ europea, un po’ creola, che ha subito e resistito ad attacchi di marine mercantili e scorribande di pirati conservando il suo stile snob ed elitario.
Passeggiando per il centro storico e’ facile imbattersi nelle ringhiere di ferro battutto eredita’ della cultura mediterranea in cui erano una costante nelle citta’ di mare basti pensare a Barcellona o Napoli, Palermo o Malaga. Cio’ che colpisce l’occhio e’ il disegno circolare e la proporzione delle forme. Guardando da vicino si ci accorge che l’influenza di queste culture arriva fin nei piu’ piccoli particolari.
Cosi’ capita che ringhiere o motivi di cancelli e ringhiere riprendano forme care alla cultura moresca spagnola. Come quella mostrata nella foto 1 qui sotto che rimanda ad un elemento decorativo siluppato nella cultura arabo- spagnola di cui alcuni mirabili esempi si trovano nell’Alhambra di Granada. (foto 2)
Nel caso piu’ antico si tratta di una decorazione parietale a tasselli di maiolica detta alicatado, nel piu’ recente si tratta della decorazione di un cancello esterno in ferro battuto.
Un altro esempio e’ quello con un cerchio centrale e una raggera a spirale (foto 3) che ricorda gli antichi culti dedicati al sole sia in oriente che in Egitto e che e’ stato assunto e rielaborato dalla religione cattolica medievale. (foto 4 rosone del Duomo di Milano)
I motivi ornamentali che arricchiscono i recinti, le terrazze, i cancelli, i balconi con ringhirere in ferro battuto di Charleston sono delle vere e proprie opere d’arte in forma mandalica.
L’uso di queste figure per stabilire i confini e gli affacci all’esterno delle case incarna in maniera moderna l’idea del cerchio magico diffusa in epoche remote.
Il cerchio da sempre e’ considerato uno spazio sacro e chi si trova al suo interno riceve protezione sia divina sia umana.
Le citta’-fortezza avevano una forma circolare e le mura correvano intorno come un anello, cio’ avrebbe impedito l’entrata ai nemici, ai demoni e agli spiriti maligni. Gli antichi soldati avevano gli scudi decorati con grandi cerchi e occhi magici che avrebbero dovuto proteggerli dai colpi mortali dei nemici. Tra storia e leggenda si narra che Vercingetorige prima di arrendersi abbia descritto con il suo cavallo un gran cerchio intorno a Cesare.
L’uso di forme circolari e’ talmente radicato e diffuso nella nostra vita che i legami e gli influssi spesso ci sfuggono sublimati dalla quotidianita’.
Il fatto di scegliere dei motivi ornamentali circolari evidenzia la connessione e la matrice comune di simboli che vanno oltre l’uso proprio e inviano sollecitazioni al nostro inconscio collettivo di cui il mandala e’ uno specchio e uno strumento.
Testo originale su www.mandlaweb.info del – 31 luglio 2009
http://www.mandalaweb.info/approfondimenti/news/mandala-di-ferro-battuto-a-charleston-31-luglio-2009-
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