Il solstizio d’estate celebra il giorno piu’ lungo dell’anno.
Il sole pare fermarsi allo zenit piu’ a lungo e la notte e’ corta.
Il termine derivato dal latino esprime proprio questo concetto di staticita’. “Statio” in latino significa fermata.
E’ una giornata che celebra il sole, il caldo, la bella stagione e per le culture contadine da cui le nostre moderne societa’ derivano era il periodo “dell’otium” – il riposo attivo e creativo dei romani.
Il mese di giugno coincideva con la pausa del lavoro nei campi, le messi avevano bisogno di maturare al sole e il sole andava celebrato. Si tentava di invogliarlo a fare ancora una volta il miracolo della maturazione delle messi.
Il solstizio dunque e’ un evento carico di significati e di metafore della vita i cui simboli si incontrano non solo nei riti piu’ o meno religiosi e spirituali ma si trasformano in racconti ed eventi collettivi.
Il sole (su cui ho gia’ ampiamente scritto qui e’ il simbolo di questo evento e il suo calore anticamente era paragonato al fuoco. Un principio vitale rappresentato dal segno zodiacale del leone.
A giugno in concomitanza con la notte di San Giovanni si celebrano le feste con l’accensione dei fuochi intorno ai quali si chiede perdono, si cerca purificazione e in alcuni popoli scandinavi anche l’anima gemella.
Un esempio di queste tradizioni e’ la festa di Kupala di cui ho parlato su questa pagina.
Il mese di giugno e’ caratterizzato dall’entrata del segno zodiacale del cancro. Il cancro e’ collegato al solstizio perche’ interpreta in senso figurato il fatto che da questo giorno in avanti le giornate cominciano ad accorciarsi e il sole inizia retrocedere (quindi a camminare all’indietro) fino al solstizio d’inverno, quando ricomincia ad avanzare. Il cancro pero’, come segno zodiacale e’ collegato alla Luna, principio del femminino, e all’elemento acqua. Anch’esso e’ un elemento purificatore come il fuoco. Si narra che in occasione dei culti dedicati alle dee lunari di questo periodo gli adepti raccogliessero la rugiada del primo mattino ogni 21 giugno perche’ avrebbe delle virtu’ “magiche” e curative. Inoltre, molti riti di questa notte di solstizio richiedono l’immersione in acque purificatrici per lasciarsi definitivamente dietro le spalle i rigori e i grigiori dell’inverno.
Sia il sole che la luna rappresentano due poli quello maschile e quello femminile che si incontrano creando l’unita’. Nel mandala tradizionale sono spesso presenti i due astri che li rappresentano e che rimandano al significato del Tao, in cui gli opposti si attraggono si compenetrano e creano una realta’ bipolare, mai assoluta. Una realta’ determinata dalla ricerca dell’equilibrio tra uno e l’altro.
Il leone e’ un animale che si incontra spesso nei mandala sia tradizionali, sia individuali e come tutti gli animali e’ un totem. Oltre ad avere un significato simbolico esprime stati d’animo e stati mentali della persona che lo sceglie o lo disegna.
Il leone di solito e’ raffigurato ai piedi di un trono, sostiene il globo terrestre e non a caso e’ considerato il re degli animali. In un mandala puo’ rimandare alla capacita’ di guidare e gestire bene i rapporti con gli altri, ma se esasperate queste virtu’ possono sconfinare nel loro opposto e esprimere una certa arroganza, un eccessivo orgoglio e una particolare saccenza.
Indica una forza selvaggia che in molte tradizioni culturali rappresenta gli istinti bestiali che l’uomo-eroe e’ chiamato a contrastare. Ricordiamo in questo senso le imprese di Ghilgamesh e di Ercole entrambi sacrificano la forza leonina, o meglio distruggono con la capacita’ umana (razionale – pensante) quella bestiale (irrazionale – istintiva).
Il leone e’ coraggioso, capace di affrontare le situazioni come si presentano e per questo di solito ha un valore molto positivo. Per questo motivo e’ spesso raffigurato sugli stemmi araldici delle case regnanti e nella leggenda anche le insegne di Re Artu’ di Camelot avevano tre leoni d’oro in campo rosso.
Il cancro, e’ solitamente raffigurato dal gambero o nelle immagini medievali da una aragosta, e’ molto piu’ raro ma appare nei mandala. Come tutti gli animali, quando le sue qualita’ sono esasperate, ha un valore sia positivo che negativo . Il suo carapace nei mesi estivi cambia consistenza e si rammollisce poi torna a rinforzarsi, cosi’ nella tradizione cattolica medievale il gambero viene assunto a simbolo di resurrezione in quanto “cambia corazza”. Inoltre essendo la corazza tondeggiante richiama la volta del cielo, quasi asuggerire l’idea che un gambero nel mandala ci apre la porta dell’infinto e del mondo celeste. Ispira pensieri si riferisce in qualche modo alla nostra spiritualita’.
Il suo andare a ritroso richiama l’attenzione sulla capacita’ di guardare indietro per far tesoro delle proprie esperienze. Tuttavia se ci lasciamo condizionare del nostro passato troppo a lungo ci perdiamo il presente e ipotechiamo il nostro futuro. Talvolta invece forse le cose non vanno come vorremmo, e allora il gambero nel nostro mandala indica una voglia di protestare per l’assenza di linearita’ nella nostra vita, anche se per timidezza non esprimiamo le nostre perplessita’. Il detto “diventare rosso come un gambero” e’ una bella metafora anche per questo!
Fonte:
Ceremonie autour des saisons, J. Cole
Leggere i simboli, AAVV
Lessico di iconografia cristiana, G.h. Mohrirch
Testo originale su www.mandalaweb.info, 21 giu 2012