L’ojos de Dios, Occhio di Dio, è una amuleto religioso che in Messico viene regalato ai bambini per assicurare loro la benevolenza e la protezione delle divinità
E’ un oggetto di fattura semplice ma di grande impatto visivo, consiste in due legnetti incrociati sui quali viene tessuto un filo di lana a colori alterni. La tradizione messicana vuole che sia il padre del bimbo appena nato a preparare il primo giro di tessitura e che ne aggiunga una ogni anno fino al quinto anno di età.
Molto diffuso tra le popolazioni del nord ovest del Messico, in particolare tra gli Huicholi’ e wixárika , conosciuti per la capacità di trasferire i simboli della loro ricca mitologia nelle cerimonie tradizionali e nelle manifatture artigianali. L’ ojos de Dios è usato in particolar modo durante la festa di Wimakwari (la zucca o zucchina) che cade nel mese di ottobre.
La trama angolare dei fili di lana simboleggia il mezzo per cui il dio Kauyumali vede e comprende i misteri del mondo. Secondo la credenza le bacchette che costituiscono l’intelaitura dell’ojos de dios, sono magiche e costituiscono la preghiera con cui attirare l’attenzione del dio che si degnerà di ascoltare e dare la sua protezione.
La tipologia di questo manufatto ricorda la costruzione mandalica del mandala quadrato, in cui la forma geometrica e il significato simbolico di amuleto danno un valore particolare all’oggetto. Il quadrato trova la sua perfezione nella simetria dei sui lati identici a due a due e nel fatto che ogni cerchio iscritto in un quadrato tocca tutti e quattro i lati significando così la stabilità del cerchio e l’armoniosa unione tra il divino e il terreno.
Questo manufatto colorato e molto famoso anche fra gli Scout, che a volte lo portano al collo come cravattino, ricorda nella sua forma il mandala dei 32 quadrati (Vastupurushamandala ). In questo mandala la figura dell’Uomo è al centro ed è circondato sui quattro lati nei quali si può leggere il ciclo dell’esistenza da 32 due piccoli quadrati che rappresentano le aree che lo legano alla vita. I legami con la famiglia, le relazioni, il lavoro, la salute, l’alimentazione e via dicendo attraverso il percorso che scorre lungo questi quadrati l’individuo ritrova il suo centro, la sua essenza e l’armonia con il cosmo.
Per le popolazioni che usano costruire l’Ojos de Dios, anche la scelta dei colori, secondo la tradizione wixárica, si rifà al mondo spirituale e alle sue credenze. Per esempio il nero fa riferimento all’Oceano Pacifico e alla divinità Tatei Aramara (Nostra Madre il Mare); l’azzurro, rappresenta la pioggia, la dinività Rapawiyene e la lagua Chapala che è per la popolazione un luogo sacro. Il rosso è allegoria dell’essenza della vita e di Dio, inoltre è il luogo dove risiede il Peyote (pianta usata dagli sciamani per avere le visioni). Il bianco è associato all’aria elle nuvole e alla morte. Infine, il viola rappresenta la vita dell’uomo, In questo modo compreniamo come questo oggetto artiglianale sia un riflesso della spiritualoità umana in quanto rappresenta un legame con tra l’essere umano e il mondo naturale con tutte le sue energie.
E’ sempre molto interessante vedere come le forme geometriche mandaliche uniscono comunita’ e popoli pur con tradizioni e culture differenti. Sia nell’Ojos de dios, sia nel mandala a 32 quadrati il principale obiettivo e’ quello di rendere chiaro e visibile il rapporto tra luomo e il divino, la connessione con la natura e le energie che la guidano, assicurarsi la progressiva ascensione al bene e trovare la Pace.
Per approfondire i significati dell’Ojos de Dios :
¨El hostigamiento, a la costumbre huichol¨ di Jesús Torres Contreras
¨Los huicholes a través de sus danzas¨ di Miguel Palafox Vargas
Le immagini sono gentilmente concesse da Lorena Colizza.
Testo originale: www.mandalaweb.info pubblicato il 26 marzo 2010
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