Una delle piu’ belle collezioni di mandala era costituita da 14 opere realizzate tra il XIII e il XVI secolo esibite dalla galleria londinese Rossi&Rossi.
Questi mandala tradizionali contengono riferimenti alla filosofia buddista. Vi e’ rappresentato in vario modo il pantheon buddista con le iconografie tradizionali, gli attributi simbolici di ogni divinita’ maschile o femminile e la costruzione rigorosa ispirata ai testi sacri tibetani. Per la complessita’ dei disegni, dei contenuti e delle associazioni simboliche questi mandala possono apparire di non semplice lettura perfino ai piu’ esperti conoscitori dell’arte mandalica buddista tibetana. Tuttavia alcune peculiarita’ sono riconoscibili e comuni a tutti.
I Mandala sono caratterizzati dai tradizionali colori verde, arancio/giallo, bianco, blu scuro, dominati dal rosso colore beneaugurante, indicante la vita e la forza, presente anche nella bandiera tibetana dove indica le sei tribu’ della regione. L’orientamento della costruzione di base segue l’andamento dei punti cardinali rappresentati ciascuno da una divinita’, parte sempre da Est, spesso compaiono anche i punti cardinali intermedi (nord-est, nord-ovest, sud-est, sud-ovest) dove sono collocate divinita’ minori.
La costruzione di base segue le linee tradizionali con i cerchi esterni a rappresentare il percorso e le prove (in alcuni casi simbolizzati dal fuoco) che ciascun iniziato deve compiere per entrare nello spazio divino. Questo e’ il tempio mistico rappresentato nel mandala dal quadrato con le sue mura, le sue porte e i suoi cancelli dominati anche questi da immagini simboliche come i petali di loto simbolo di illuminazione e purezza, o altre forme geometriche come piccoli cerchi, triangoli, nastri e pietre preziose. Nel centro e’ rappresentata la divinita’ piu’ importante, che puo’ essere maschile o femminile, apparire serena o inquieta. In alcuni casi e’ rappresentata con il suo opposto, abbracciati in un amplesso amoroso o mortale a simboleggiare la quantita’ di opposti come bene-male, amore-odio, cura-disinteresse, luce-tenebra, forza-debolezza che la vita terrena sperimenta quotidianamente.
In ciascuno di questi mandala si legge dunque il percorso meditativo che gli iniziati al buddismo tibetano tra il 1200 e il 1500 erano invitati a praticare per elevarsi dalle sofferenze della vita terrena (samsara) e giungere alla liberazione dello spirito (nirvana) utilizzando strumenti artistici come colori e forme geometriche o figurative.
Opere d’arte che ancora oggi sono un modello di studio e una fonte di ispirazione per molti appassionati e molti mistici.
Attualmente la collezione e’ stata smembrata e alcuni pezzi sono stati venduti singolarmente dalla galleria RossiRossi di Londra.
Fonte: Catalogo mostra – Selection 1994 – galleria Rossi&Rossi, London, 1994
Sito galleria:http://www.rossirossi.com/
Testo originale dal sito www.mandalaweb.info
http://www.mandalaweb.info/approfondimenti/news/collezione-di-mandala-antichi—30-marzo-2009
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