25-27 Febbraio 2011- Bologna -Workshop

Il mio percorso personale sulla via del mandala mi ha portata questa volta a sperimentare in un workshop di disegno e meditazione la creazione della Thangka secondo un modello tradizionale.Le Tangka sono una “variante” del mandala, dipinte su tessuto, rispondono a regole iconografiche ed iconologiche antichissime e rigide che necessitano di una preparazione artistica, filosofica e dottrinale molto lunga, hanno come soggetto una divinita’ e sono considerate strumenti di meditazione e di preghiera molto importanti e potenti nel buddismo tibetano (cfr nel Dizionario di Mandalaweb).
L’ultimo fine settimana di febbraio, grazie alla dedizione delle volontarie del Centro Studi Buddhisti Cenresig di Bologna, sotto la guida di Carmen Mensink, artista olandese specializzata nella pittura tradizionale delle Thangka, ho potuto approfondire la conoscenza di alcune regole nella costruzione e nella creazione di questa immagine cimentandomi io stessa nel disegno e nella meditazione oltre che nello studio dell’arte tibetana.  La lezione che il prof. Lo Bue, docente di Storia dell’Arte dell’India e dell’Asia all’Universita’ di Bologna, ha tenuto sull’arte tibetana in concomitanza con il laboratorio mi ha dato modo di entrare in contatto con un insieme di significati, volumi, colori e forme che nella tradizione buddista trasmettono spunti e motivi di riflessioni. Tara Bianca è considerata la madre di tutte le divinita’ e ha tra i suoi attributi quello della compassione, della lunga vita e della serenita’. 
Ogni volta che mi cimento in una diversa forma d’arte cio’ che mi colpisce e mi attrae è l’approccio totalmente nuovo che mi costringe ad uscire dalle mie abitudini di lavoro e dalla strada gia’ tracciata di tecniche per me note. Questo genera uno stato d’animo e delle sensazioni che non sono sempre facili da spiegare e soprattutto ogni volta è difficile usare parole limitanti per raccontare emozioni.
Il lavoro svolto mediante l’ascolto, la meditazione, le spiegazioni tecniche, storico-artistiche e il disegno ha reso la proposta di Carmen Mensink particolarmente interessante per me e per tutte quelle persone abituate a un approccio tecnico e immediato. Attraverso i suoi studi sotto la guida di Andy Weber e diversi Lama in India e Nepal, Carmen ha creato un modello accessibile e chiaro per gli occidentali creando un ponte ideale tra l’Occidente e l’Oriente. Con questa tecnica lineare e pulita e con la dedizione di Carmen nel diffonderla e’ possibile accedere a significati e modelli iconografici altrimenti destinati agli specialisti e a un ristretto numero di addetti ai lavori. 
La creazione di una Thangka, come la creazione di un mandala, fa parte di un percorso di iniziazione spirituale. Anche se gli artisti di Thangka non sono solo monaci consacrati, piu’ spesso anzi si tratta di laici, il lavoro svolto ha lo scopo di ampliare la  comprensione e a superare i limiti dell’esistenza umana per elevarsi e raggiungere quel particolare stato di grazia che permette alla nostra anima di riconoscere nel dipinto la presenza del divino.
Ogni linea tracciata ha un suo specifico significato e il lavoro ha assorbito le mie energie fino a trasportarmi in una dimensione spazio-tempo altra, diversa, in cui le parole di ringraziamento e di preghiera del mantra hanno scandito il ritmo e il senso per guidarmi ad una nuova consapevolezza. 
Ogni tanto, curiosa, guardavo intorno a me e vedevo nel silenzio denso e pieno che condividevo con i miei compagni di viaggio una dimensione unitaria e nello stesso tempo individuale che rispettava il percorso di ciascuno pur lavorando tutti allo stesso modo, nello stesso momento e sul medesimo strumento. 
Porto con me la gioia di questa esperienza che per quanto breve e solo iniziale ha lasciato un bellissimo ricordo e la voglia di andare avanti nello studio e nella scoperta del mondo del mandala.
 
Informazioni su Carmen Mensink
www.carmenmensink.com  Centro Studi Cenresig http://www.cenresig.org/index.htm